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Facebook – si sa – è un social network fondato sui Like. Quanti più Mi piace ha un post, tanto più esso sarà popolare: su questo meccanismo si basa la sbandierata democraticità di Facebook.

 

Alcuni ricercatori dell’Università dell’Iowa e della Lahore University of Management hanno però scoperto che nel sistema dei like esiste una falla, sfruttando la quale sono stati generati almeno 100 milioni di mi piace fasulli.
Lo studio afferma che 1 milione di account Facebook – veri e falsi – hanno collaborato creando una «rete di collusione».
Riuniti insieme e collaborando tra loro, i partecipanti alla rete hanno potuto ottenere rapidamente un numero sproposito di mi piace, guadagnando di conseguenza molta attenzione all’interno del social network.
Il funzionamento, così come spiegato dai ricercatori, non è complicato: il primo passo consiste nell’iscrivere il proprio account a un «servizio di manipolazione della reputazione». È in questo modo che si entra a far parte della «rete di collusione».

A quel punto, i membri cedono al servizio di manipolazione la capacità di apporre dei mi piace e di inserire commenti ai post degli altri membri: una rete del genere, forte di centinaia di migliaia di membri, può facilmente e rapidamente falsare la popolarità di qualunque contenuto.

«Tali reti di collusione, dopo aver raggiunto dimensioni significative, consentono ai membri di ricevere un gran numero di like dagli altri membri, e ciò li fa apparire molto più popolari di quanto siano davvero» scrivono i ricercatori.
L’intera questione non è di secondaria importanza. La diffusione delle cosiddette fake news, di cui tanto si parla ultimamente, può trarre gran giovamento dall’esistenza di quelle «reti di collusione» e, di conseguenza, distribuire le proprie informazioni false a un buon numero di utenti di Facebook.
È quindi evidente che, usata sapientemente, questa tecnica permette di orientare l’opinione di moltissime persone.

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