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L’ospite di questa settimana del mio blog è Chiara Luzzana che ha dato vita al progetto The Sound of City.

Ciao Chiara e benvenuta sul mio blog. Come è nata l’idea di The Sound of City?
Grazie a te Rossella, è un grande piacere, nonché onore, essere invitata sulle tue pagine. “The Sound of City ®” nasce dalla mia voglia di esplorazione. Dal mio amore per i viaggi. Nasce dal desiderio, legato poi alla mia professione come Sound Designer, di descrivere ogni cosa attraverso un senso per noi fondamentale: l’udito. Ed ecco quindi che il progetto diventa come un caleidoscopico amplificatore del suono di ciascuna città. L’esperienza non è più visiva, ma uditiva. La missione principale è quella di camminare e riconoscere una Città attraverso il suo aspetto più intimo, quasi inosservato, dell’ascolto.
Nel 2015 hai realizzato la composizione della colonna sonora di Shanghai: come mai ha scelto proprio questa città?
Ho vinto una residenza Artistica a Shanghai, e per diversi anni ho vissuto in questa incredibile Città nella quale 2 volte l’anno faccio ritorno, perché ho il mio secondo studio lì. Inutile dire che me ne sono innamorata perdutamente. Shanghai è ricca di contraddizioni; alterna silenzio a rumore, colori vividi a grigio intenso, complessità e semplicità, asfalto, traffico, contrapposto ad aree verdi, ricche di attività all’aperto.
Shanghai è stata la culla del progetto “The Sound of City ®” perché in essa, nella mia esperienza solitaria, ho imparato a trasformare i rumori, anche della mente, in un’esperienza positiva. Ecco quindi che il frastuono della città, è diventato melodia. La trasformazione, la nascita di qualcosa che nasce “disarmonico”, è la base della mia ricerca come Artista Sonora e Sound Designer.
Possiamo dire che The Sound of City è un “progetto mondiale”?
Non solo è un progetto mondiale, che ha toccato fino ad ora 14 Città, ma è anche un progetto che avrà vita eterna, finché avrò vita per ascoltare ogni luogo del mondo.
Quali sono le maggiori difficoltà che incontri nel tuo lavoro? 
Sicuramente viaggiare da sola. Inutile mentire: un viaggio in solitaria per una donna, in Città del mondo per lo più sconosciute, diventa più complicato in termini di “sicurezza personale” rispetto ad un uomo. Ad eccezione di questo aspetto, non ho riscontrato particolari difficoltà, o meglio, ce ne sono come in ogni altro lavoro, ma cerco di prenderle sempre per il lato positivo di esse. Ti faccio un esempio. Registrare una Città, significa portarsi sulle spalle più di 15 chili di attrezzatura, sia audio che video. Questo potrebbe essere un deterrente. Invece diventa lo stimolo per prepararsi durante l’anno, ad avere un rapporto con l’allenamento fisico costante. Oppure ancora, aprire un’attività è spesso un salto nel vuoto, trovare clienti, gestire tutto da soli, ma la libertà che questo approccio lavorativo ti dona in cambio, è impagabile.
Per concludere, quali sono i tuoi programmi per il 2018?
Ho unito le mie più grandi passioni: il viaggio e la musica, trasformandoli in un progetto artistico full-time. Non potrei essere più felice di così. Ho inoltre il mio lavoro come Sound Designer che prosegue attivamente , ed anche quest’ultimo mi permette di viaggiare molto. Un piccolo (grande) obbiettivo per il 2018 è quello di realizzare 10 nuove Città per il progetto “The Sound of City ®”.

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