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Siamo stati a un particolarissimo evento organizzato da Hbo a Las Vegas, che getta interrogativi allarmanti sul mondo del Grande Fratello digitale

Las Vegas (Usa) – “Ciao Marco, benvenuto, come stai?”. Un uomo elegante con un vestito grigio e una targhetta con scritto “Incite” mi accoglie al NoMad, uno dei ristoranti più raffinati di Las Vegas. Solo che io non l’ho mai visto prima: come ha fatto a riconoscermi? Si tratta solo del prologo della cena inquietante che Hbo ha dedicato a Westworld, la serie tv che tornerà quest’anno con otto nuovi episodi della terza stagione.

Una volta gustato un aperitivo finger food a base di tartare di tonno e fonduta al tartufo, ci siamo accomodati. Al tavolo, insieme a noi di Wired, presenti in esclusiva italiana, anche altre persone: la youtuber Mari col marito, i giornalisti Joanna, lo startupper John, la psicologa comportamentale Liz. Il primo segnale disturbante è arrivato scoprendo che ciascuno aveva un menu diverso dagli altri, personalizzato sui propri gusti, come ha spiegato l’impiegato di Incite, azienda che nello show raccoglie un’enorme mole di dati personali proprio come nella realtà fanno i big della tecnologia. Poi ha iniziato a parlare spiegando che uno dei problemi del mondo moderno è il caos: immersi in un universo pieno di opportunità ma anche difficilmente interpretabile, è sempre più difficile fare delle scelte. “Quindi perché preoccuparsi? Lasciate scegliere a noi per voi”.

Tra ostriche e spaghetti alla nduja e aragosta, bistecca wagyu e tortini al cioccolato, il solerte impiegato di Incite è tornato più volte al tavolo, e ha iniziato a parlare dei commensali: di John, della moglie e dei suoi due figli, ma anche del fatto che sta per pubblicare un board game, mentre lo stesso John annuiva esterrefatto e divertito. O di Liz e della sua passione smisurata per il cioccolato. O ancora di Mari e della sua difficile scelta di lasciare il mondo della danza per mettersi a fare la youtuber di videogame. Finché non si è rivolto a me: “E tu Marco spiegami, perché dopo la laurea in legge hai scelto di fare il giornalista?”. La prima cosa che ho pensato è che avesse sbirciato da qualche parte online trovando il mio percorso di studi, ma sentirsi fare quella domanda da un estraneo di fronte a estranei mi ha raggelato il sangue.

La conversazione a tavola è proseguita immaginando come l’impiegato di Incite conoscesse tutti quei dettagli sulle nostre vite, e sottolineando la necessità di condividere il meno possibile online per evitare appunto di essere spiati. Dopo il dessert e uno spettacolare zucchero filato a tavola è arrivato il colpo di scena. Una executive di Incite è salita sul palco e ha ribadito il concetto: prendere decisioni è difficilissimo, quindi affidatevi a noi.

E rivolgendosi al nostro tavolo ha iniziato a raccontare la storia di Liz, che messa in mezzo, si è irrigidita: ha studiato, ha incontrato il marito, ha dovuto decidere se spostarsi dall’Ohio in California, se seguire la carriera o avere figli. Tutto mentre sullo schermo gigante di fronte a tutti scorrevano le foto della sua vita: quella della laurea, quella del matrimonio e delle vacanze. Tutto apparentemente scontato finché la donna non ha rivelato il dilemma attuale di Liz, mostrato attraverso una mail privata: “La scorsa settimana Liz ha ricevuto un’importante offerta di lavoro in New Mexico, ma accettare vorrebbe dire mettere in pericolo il suo matrimonio”.

Al mio tavolo Liz era ormai atterrita, una completa estranea venuta per godersi una cena e suo malgrado messa totalmente a nudo di fronte a una sessantina di sconosciuti. I commensali al mio tavolo avevano sguardi tra l’imbarazzato, lo sconcertato e il divertito. “Non preoccuparti”, ha detto la donna sul palco “lascia decidere a noi cosa sarà del suo futuro”, e Liz con gli occhi ormai colmi di lacrime ha preso la sua borsa ed è scappata via. Per un attimo lo sgomento si è impadronito di noi: e se fossimo stati noi al posto di Liz? Esposti fino ai nostri più intimi segreti.

Forse era tutto uno show, un inquietante show organizzato da Hbo, in cui un’attrice ha finto per due ore di essere un’ospite qualsiasi seduta al nostro tavolo. Ma il dubbio resta. L’ultimo regalo dell’impiegato di Incite è stato un foglio per ciascuno di noi, con una frase che definisce la nostra personalità, la data di nascita, la professione e l’aspettativa di vita. Secondo l’azienda ideatrice di Westworld vivrò 75 anni, 5 mesi e 16 giorni. Tocchiamo ferro.

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