image_pdfVersione PDFimage_printStampa

Il bilancio sociale 2018, quindi, si presenta come il numero di un magazine


Sessantaquattro pagine a colori, cinquanta foto, venti interviste, per dare vita a un prodotto dove testi e immagini si integrano con i “numeri” del lavoro. E’ il bilancio sociale 2018 di Uscita di Sicurezza, la cooperativa che, da più di trent’anni, opera nel Grossetano erogando servizi e prestazioni che spaziano dal sociale al socio sanitario, passando per la ristorazione, la manutenzione e molto altro.
Il bilancio sociale è uno strumento che utilizziamo da anni per rendicontare la nostra attività – spiega il presidente di Uscita di Sicurezza Luca Terrosi – e che dal prossimo anno sarà obbligatorio per le onlus. E’ un documento che serve a divulgare i risultati ottenuti dall’impresa sociale non solo economici, ma anche in termini di sostenibilità, etica, occupazione e molto altro. Dal 2016, poi, al bilancio sociale vero e proprio avevamo unito lo studio dell’impatto sociale che traduce l’impatto monetario dei nostri servizi sulla società“.
Dati e informazioni interessanti, ma spesso di non facile comprensione. “Per questo – spiegano Clelia Pettini e Marco Bigozzi, i giornalisti che hanno curato il progetto – quando ci hanno proposto di redigere il bilancio ci siamo posti il problema di capire come rendere più accattivante e leggibile questo documento, per arrivare meglio agli stakeholder, ai clienti dei servizi della cooperativa e ai cittadini più in generale. Abbiamo, quindi, pensato di trasformare il bilancio in una rivista: un prodotto che ha la funzione anche di informare il personale della cooperativa, in cui chi vi lavora possa riconoscersi ed essere aggiornato sul lavoro che quotidianamente viene portato avanti da ogni singolo servizio“.
Il bilancio sociale 2018, quindi, si presenta come il numero di un magazine, è consultabile sul sito della cooperativa e, nei prossimi giorni, potrà essere ritirato in tutte le sedi dei servizi su Grosseto, Orbetello, Montemerano e Manciano.
Si è trattato di un lavoro impegnativo e ambizioso – conclude Terrosi – che ha coinvolto vari professionisti, dagli esperti di Human Foundation, che si occupano della valutazione dell’impatto sociale, ai giornalisti che hanno elaborato il progetto e i testi, dai fotografi ai grafici, ma che, a vari livelli, ha interessato il personale della cooperativa, a partire dai direttori, passando per i responsabili dei servizi per arrivare agli operatori, dando vita così a un prodotto partecipato, che speriamo sia di gradimento anche dei lettori“.

image_pdfVersione PDFimage_printStampa