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Dopo le voci circolate questa estate arriva anche la conferma da parte del CFO di L Brands (azienda proprietaria di Victoria’s Secret) Stuart Burgdoerfer: lo show natalizio del 2019 del marchio di intimo statunitense è stato cancellato. Una decisione figlia di un nuovo concetto di bellezza inclusiva, del calo delle vendite e delle critiche sempre più numerose


Sarà un Natale senza angeli quello del 2019. Nessun sacrilegio: stiamo parlando degli angeli di Victori’a Secret, brand di intimo statunitense tra i più amati al mondo che per il 2019 ha decisio di cancellare il fashion show faraonico con il quale ogni anno dal 1995 presenta nel periodo natalizio le sue collezioni. La notizia era trapelata già la scorsa estate e a farsela sfuggire era stata proprio una delle modelle di VS, Shanina Shaik, durante un’intervista nella quale aveva dichiarato: “Sfortunatamente lo show di Victoria’s Secret non ci sarà quest’anno. È qualcosa a cui non sono abituata perché ogni anno in questo periodo mi alleno per essere pronta a fare ‘l’angelo'”.
Ebbene, quest’anno niente angeli e niente show. La conferma arriva direttamente da Stuart Burgdoerfer, CFO di L Brands, l’azienda proprietaria di Victoria’s Secret: “Comunicheremo con i nostri clienti, ma nulla di simile, come magnificenza, al fashion show”.

Uno spettacolo trasmesso in TV in tutto il mondo che ogni anno colleziona centinaia di milioni di telespettatori e che ha contribuito a lanciare la carriera di modelle come Adriana Lima e Alessandra Ambrosio o come le più recenti Gigi e Bella Hadid e Kendall Jenner forgiando contemporaneamente un’idea di bellezza così esclusiva che le modelle che vi partecipano vengono chiamate, appunto, “angeli di Victoria’s Secret”.
Perché dunque cancellarlo? Perché è tempo di “evolvere il messaggio della compagnia”. Un messaggio che era stato riassunto in tutta la sua cruda intransigenza dall’ex Chief Marketing Officer, Ed Razek, in un’intervista per Vogue dell’anno scorso nella quale, interrogato sulla possibilità di avere modelle transgender e plus size nello show, aveva risposto: “No, non credo dovremmo perché lo show è una fantasia. È uno spettacolo di intrattenimento di 42 minuti. Questo è quello che è. È l’unico nel suo genere e qualsiasi altro marchio di moda lo farebbe suo in un minuto, compresi quelli che ci criticano”.

Parole che nel 2019, in una società che ha imparato a rifiutare canoni estetici rigidi e che sta definendo una nuova idea di bellezza inclusiva, hanno avuto un effetto boomerang devastante. Nel giro di 12 mesi Victoria’s Secret ha ingaggiato una modella transuna con la taglia 46 (che non sarà plus size ma è lontana dalla forma fisica generalmente esatta ai casting di VS), ha accompagnato alla pensione Ed Razek e ora ha cancellato anche lo show simbolo del suo successo commerciale.
Un successo commerciale che ha cominciato a venire meno negli ultimi due anni (nonostante il marchio americano resti leader indiscusso dell’intimo) e che rappresenta la vera motivazione di un cambiamento di rotta così veloce e radicale: quando la curva delle vendite comincia a guardare verso il basso, un buon management corre ai ripari prima che la situazione precipiti. Soprattutto in un mondo che corre velocissimo e nel quale indignazione e boicottaggi rimbalzano senza possibilità di scampo sui social network.
Se si aggiunge che le critiche a Victoria’s Secret stavano cominciando ad arrivare anche dalle stesse modelle come Karlie Kloss (che ha abbandonato il marchio per protesta verso il messaggio che trasmette) o Doutzen Kroes (che ha firmato una lettera aperta per invitare il brand a difendere le sue modelle dalle molestie sessuali sul set) era inevitabile aspettarsi dei cambiamenti.

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