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Una fotografia dello stato di salute del calcio italiano, che attraverso l’analisi delle attività svolte dalla Figc e dalle sue componenti illustra tutti i numeri e i momenti salienti… del 2012, ma anche alcune delle iniziative più significative del 2013, dall’incontro con Papa Francesco in occasione dell’amichevole di agosto con l’Argentina al recente allenamento della Nazionale a Quarto, sul campo della squadra sottratta al controllo della Camorra e affidata ad un’associazione antiracket. E’ stato presentato questa mattina a Roma, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Bilancio Sociale Figc 2013, seconda edizione del documento realizzato con il contributo della UEFA e redatto in collaborazione con PricewaterhouseCoopers che analizza l’attività, l’identità e la mission della Federcalcio, il suo ruolo nel sistema sportivo, ma anche nel tessuto sociale del Paese. “E’ il bilancio di tutto il mondo del calcio – ha spiegato il direttore generale della Figc Antonello Valentini – e quest’anno all’interno troverete anche il resoconto di quanto è stato fatto dalle nostre componenti. Questo documento vuole essere la testimonianza dell’impegno civile e sociale in cui crediamo. Grazie a tutti gli uffici federali, che con la loro collaborazione determinante hanno reso questa seconda edizione più completa, ricca e documentata della precedente”. Non mancano le note positive, dall’aumento del numero dei tesserati (1milione e 359 mila nel 2011/2012 rispetto al milione e 342 mila del 2010/2011), al calo costante degli episodi di violenza negli stadi (si è passati dai 148 incontri con incidenti su 2289 partite nel 2005/2006 ai 60 incontri con incidenti su 2246 gare del 2011/2012). Nel Bilancio trovano spazio anche tutti i numeri che hanno accompagnato gli Azzurri in occasione dei Campionati Europei di Polonia e Ucraina e i dati relativi a tutte le componenti, dall’Associazione Italiana Arbitri alle Leghe (Serie A, B, Lega Pro e LND), con un occhio di riguardo allo sviluppo del Settore Giovanile. Grande attenzione inoltre al tema della responsabilità sociale, dall’impegno nella lotta al razzismo alle campagne di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, la mortalità infantile, l’emergenza dopo il violento terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, la tutela degli animali e tanto altro ancora. Iniziative che hanno visto gli Azzurri di Prandelli sempre in prima fila, con gli allenamenti a Medolla e Quarto, la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, fino all’impegno al fianco dei ragazzi di Special Olympics. “Bisogna dire bravi alla Figc – ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò – perché questo impegno, nel pubblicare ogni anno il bilancio sociale, fa onore alla Federazione. Una cosa di cui c’è da essere orgogliosi, per questo esigo che anche il Coni faccia il suo Bilancio Sociale. E’ un nostro dovere. Vista la morbosa e maniacale curiosità mediatica che ruota attorno al calcio, l’idea di avere una volontà di precisione, trasparenza e impegno è il miglior biglietto da visita per la governance della Figc. Questo prodotto negli anni sarà sempre più di qualità”. Il presidente federale Abete ha ringraziato il Coni e ha voluto ricordare l’impegno nel mondo del calcio dell’ex capo della Polizia Antonio Manganelli e di due grandi dirigenti sportivi come Mario Valitutti e Lorenzo Righetti, quest’ultimo scomparso proprio ieri all’età di 83 anni: “Il Bilancio Sociale – ha spiegato il numero uno della Federcalcio – ha assunto quest’anno una dimensione più organica, facendo un piccolo ma significativo passo avanti. E’ un percorso che non ha mai fine, le cose da fare sono tantissime e le nostre forze sono limitate, ma la direzione è quella giusta. La dimensione del nostro calcio deve essere positiva e noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di essere presenti nelle zone dove ci sono state difficoltà, da Rizziconi a Medolla, fino all’ultimo allenamento della Nazionale sul campo di Quarto”. Un impegno nel sociale, quello della Federazione e degli Azzurri, caldeggiato da Don Luigi Ciotti: “Ci siamo conosciuti quando ho proposto alla Nazionale di venirsi ad allenare a Rizziconi e avete accettato venendo a giocare in quel campetto. Grazie a quel gesto è stato possibile costruire un percorso nuovo e 250 ragazzi hanno potuto finalmente frequentare la scuola calcio. Ho letto attentamente il Bilancio Sociale e ho notato come molti progetti abbiano una valenza culturale ed educativa”.

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