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La spudorata operazione TikTok di Matteo Salvini

Cosa penseremmo se un maturo quarantenne si mettesse a fare balletti e mossette con degli orsetti davanti a una scuola media? Incominceremmo a pensare che forse è il caso di informare presidi e la forza pubblica, quantomeno per tenerlo d’occhio e magari allontanarlo.

È quello che si dovrebbe fare con il senatore Salvini, entrato da qualche mese nel social adolescenziale per eccellenza, Tik Tok. Senza alcun pudore la macchina comunicativa del leader leghista ha deciso di farlo sbarcare anche nel luogo di intrattenimento dei giovanissimi. Così si infrange un’altra barriera della privacy, e addirittura quella delle persone più indifese rispetto ai messaggi, subliminali o meno, della politica.

L’irruzione di Salvini desta scandalo perché dimostra che non si pone alcun limite nel tentativo di egemonizzare la società italiana. Non è da minimizzare: si tratta di un progetto di lungo periodo per conquistare quell’elettorato che ancora manca alla Lega per raggiungere grandi dimensioni, quello giovanile. È solo questione di tempo pensano gli strateghi leghisti, evidentemente.

Beh, al di là di ogni altra considerazione, questa sconcia invasione di campo dovrebbe essere fermata, se non con le armi della legge almeno con quella di una generale condanna sul piano etico-morale.

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