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Una produzione di olio di palma più sostenibile è possibile? CSR Asia ha deciso di fare il punto della situazione con il rapporto “Smallholders and inclusive business opportunities in palm oil“.
L’olio di palma è sempre più oggetto di critiche poiché ormai tutti ne conoscono le modalità di produzione su larga scala, che implicanodeforestazione, incendi nelle foreste tropicali, land grabbing e violenza nei confronti delle popolazioni locali.
La produzione di olio di palma si sta espandendo poiché questa materia prima non interessa più soltanto l’industria alimentare, della cosmesi e della detergenza, ma anche il settore deibiocarburanti. Per almeno 15 anni governi e Ong hanno cercato di fare pressione sui produttori di olio di palma per migliorare la situazione.

Ora CSR Asia in collaborazione con Oxfam ha esaminato l’esperienza dei piccoli produttori di olio di palma che hanno optato per una maggiore sostenibilità. Il rapporto si focalizza soprattutto sulla certificazione sostenibile dell’olio di palma e sulle opportunità che può offrire ai piccoli produttori.

Grande attenzione viene rivolta a RSPO, Roundtable for Sustainable Palm Oil, una tavola rotonda nata nel 2003 per la certificazione di olio di palma. Si tratta probabilmente della più vasta e capillare realtà operativa in proposito, che purtroppo però risulta ancora oggetto di critiche poiché non prenderebbe abbastanza sul serio il problema della deforestazione.
Secondo CSR Asia i maggiori danni ambientali e sociali sono causati dai grandi produttori di olio di palma, mentre le realtà minori sono in grado di fornire una produzione di qualità con un maggior rispetto del pianeta e con la possibilità di cogliere nuove opportunità di business. A parere di CSR Asia, l’inclusione di piccoli produttori darà nuova linfa al settore, soprattutto in quei Paesi dove rappresenta una realtà emergente, come la Thailandia.
In particolare, CSR Asia sottolinea 7 punti fondamentali:
1) E’ necessario che RSPO rafforzi i propri strumenti sociali per affrontare le sfide ed evitare i conflitti.
2) Le aziende del settore privato sono nella posizione migliore per guidare le opportunità di business inclusivo per i piccoli proprietari e migliorare la produttività, ma possono avere bisogno di un sostegno per il finanziamento e lo sviluppo di nuova abilità.
3) Il governo ha il ruolo importante di fornire chiarezza su titoli fondiari giuridici e di consentire la risoluzione civile dei conflitti senza interferenze. Inoltre, il governo può fornire i finanziamenti e la capacità di aziende che desiderano coinvolgere i piccoli agricoltori in luoghi marginali.
4) Le organizzazioni intergovernative e non-governative svolgono un ruolo fondamentale come facilitatori e sostenitori per le comunità e i piccoli proprietari.
5) Le pressioni sulle aziende per ridurre le emissioni di carbonio e proteggere le foreste stanno aumentando; quadri specifici di partecipazione devono essere sviluppati al fine di garantire che lo sviluppo non impedisca alle comunità locali l’accesso alle risorse primarie.
6) RSPO ha rivolto scarsa attenzione alle donne dal punto di vista del coinvolgimento lavorativo, dunque sarà necessario fare di più.
7) Tra i principali vantaggi strategici troviamo la creazione di catene produttive e di fornitura a basso rischio e facilmente tracciabili.
Consulta qui il rapporto di CSR Asia sull’olio di palma.

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