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Riportiamo alcune buone “news” e curiosità sull’ambiente e la sua tutela, dal periodico TerraNuova
Un ecovillaggio che “fa tendenza”
Che sia arrivato il momento in cui gli eco villaggi possano diventare un’alternativa allettante anche per le famiglie convenzionali?  The Eco-village, eco-villaggio situato a Currumbin, nel Queensland (Australia), sta per avviare la terza ed ultima parte del proprio percorso di sviluppo. Le prime due parti fasi hanno ottenuto vendite per oltre 25 milioni di dollari australiani. L’ideatore Chris Walton di Landmatters, ha trascorso più di 13 anni pianificando e creando questo eco-villaggio per renderlo un punto di riferimento e modello di vita sostenibile per il ventunesimo secolo. Il villaggio è situato in prossimità di foreste pluviali patrimonio dell’umanità; è dotato di risorse idriche autonome e di sistemi di recupero delle acque reflue; generatori ad energia solare; orti-giardino (detti “edible landscape”, ovvero “paesaggi commestibili”); perma-cultura; riduzione dei rifiuti e riciclaggio. Nel 2008 l’eco-villaggio di Currumbin ha vinto mondiale per il maggior sviluppo ambientale, e una delle sue abitazioni è stata nominata Green smat building of the year, edificio ecologico dell’anno.
L’eco-villagio Sieben Linden costruisce il futuro
Sieben Linden, un eco-villaggio situato nel Nord-Est della Germania, tra Amburgo e Berlino. È stato costruito nel 1997, in realtà dove prima c’era solo un vecchio edificio abbandonato e fatiscente, circondato da monoculture agricole e forestiali.  In questo luogo poco ospitale, 80 adulti e 30 bambini hanno creato un modello di insediamento ecologico che può comprende sino a 300 persone. Un gran numero di persone delle provenienze più diverse ha contribuito alla crescita dell’area sviluppando il paesaggio, le costruzioni i giardini, il terreno boschivo. A Sieben Linden c’è una vivace cultura comunitaria e un centro seminari per promuovere l’educazione alla sostenibilità ambientali.  Negli ultimi dodici mesi a Sieben Linden è stata costruita una sauna e sono iniziati i lavori per due nuovi edifici in balle di paglia, per un totale di sette costruzioni. Quest’estate l’assemblea generale di GEN Europa si è tenuta a Sieben Linden, alla quale ha partecipato anche la stampa. Lo scorso autunno l’eco-villaggio ha comprato il terreno accanto al proprio (i membri della comunità sono anche loro membri di questa cooperativa, non ci sono terreni di proprietà privata): adesso quindi hanno a disposizione 44 ettari di terreno boschivo, 22 ettari di terreno agricolo, 3 ettari di coltivazioni biologiche, un vivaio/serra di alberi da frutto, 2 ettari di prato e 7 ettari di terreno edificabile.
Investire nell’ambiente e nelle donne è un buon affare
‘La premessa alla base di tutti i fondi Pax World è il fatto che le compagnie che integrano criteri sociali ed ambientali nelle modalità di fare business hanno sul lungo termine delle performance migliori per investire rispetto a quelle che non lo fanno’. Per Sujatha R.Avutu, portfolio manager del  Women’s  Equiy Fund, non ci sono dubbi: investire in chi rispetta l’ambiente è anche un buon affare. E lo è anche se si investe in compagnie che promuovono l’ugualianza di genere, che ormai dovrebbe sempre di più essere considerata un valore centrale per il cambiamento verso un mondo ecosostenibile. Anche alla luca del fatto che la disugualianza tra uomini e donne è la causa numero uno di ostacolo ad un futuro verde ed equo. Per questo occorre investire in aziende che siano rispettose delle donne, promuovendole ai vertici decisionali,  presentando pubblicità con immagini positive di donne che praticano modelli di lavoro compatibili con la vita femminile. Investire sulle donne quindi può essere una buona scelta, per il portafoglio e per l’etica (G.V.)
Il Tar dà ragione alle api
Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi di tre grandi multinazionale chimiche (Basf, Bayer e Syngenta), “colpite” dalla  sospensione dei concianti a base di neurotossici. I ricorsi presentati dai tre potenti colossi della chimica miravano a sospendere l’esecuzione del provvedimento con il quale il Ministero della salute ha vietato in via cautelativa l’utilizzo dei loro prodotti, perchè ritenuto causa della moria di api che ha decimato gli alveari nel nostro paese nell’ultimo anno. Il Tar non ha ritenuto che “nel bilanciamento dei diversi interessi, la preservazione dei cicli naturali assicurata dalle api, che coinvolge la produzione non solo del miele ma anche delle piante e della frutta, appare prevalente rispetto agli interessi meramente economici delle tre società”

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