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Una caramella al limone per le donne, ma solo quelle che viaggiano su Frecciarossa e in Executive, salvo esaurimento scorte. È così che si combatte il gender gap!

Che valore dà Trenitalia alle donne? A quanto pare, lo stesso di una caramella al limone. Il prossimo 8 marzo, in occasione della festa della donna, infatti, l’azienda dei trasporti ha deciso di omaggiare le donne che saliranno a bordo dei treni con una caramella al limone.
La promozione, per giunta, non solo è riservata alle passeggere dei Frecciarossa (a quanto pare le pendolari che tutti i giorni affrontano viaggi interminabili sui treni regionali non meritano di essere festeggiate), ma solo a quelle che viaggiano in Executive. Niente caramelle per chi viaggia in economy. L’iniziativa ha scatenato l’ironia e le critiche sui social.

Dopo l’attacco sui social, Trenitalia è corsa ai ripari ed ha cancellato dal proprio sito la pagina dedicata alla promozione. La speranza è che, se nelle prossime ore verrà lanciata una nuova campagna in occasione dell’8 marzo, sia non solo più rispettosa, ma anche più coerente con il significato che oggi ha assunto questa festaNon si cambia la società con le caramelle al limone, ma magari si riesce a fare qualche piccolo passo in avanti attraverso una campagna di informazione ben strutturata. Ecco, sarebbe bello che, in occasione della festa della donna, Trenitalia decidesse di informare tutti i proprio passeggeri di cosa è oggi il gender gap e di quali sono le difficoltà che una donna trova sul lavoro.
Stando ai dati dell’ultimo rapporto sul Global Gender Gap, reso noto in occasione del World Economic Forum, l’Italia è al 50° posto nella classifica che indica la parità di trattamento all’interno della società tra uomini e donne. Ma la nostra posizione peggiora ulteriormente se ci concentriamo sul salario femminile: le lavoratrici italiane percepiscono in media il trenta percento in meno degli uomini che svolgono la loro stessa mansione. Una situazione che non ci fa certo onore e che ci pone alla 127posizione della classifica.
Ecco, cari dirigenti di Trenitalia, pensate veramente che una caramella possa cambiare la vita di una delle tante donne che si vedono negare la possibilità di un lavoro solo perché appartenenti al sesso femminile o che devono firmare le cosiddette “dimissioni in bianco” in modo tale che l’azienda possa licenziarle se rimangono incinte?
 

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